Le marin saoul monte en cirrhose au mât avec en son dos: liquorice, bacs à rhum.
Il lance son filet, ça mord et la carpe au corps, hisse à bord le spécimen. Ivre, un accroc au sternum il délire, voit des créatures de rêves et bafouille: l'est-y psa Casta?
je suis d'accord avec Heteropteran pour Graphosoma italicum.
Je pense qu'il s'agit de la nouvelle sous-espèce mangeuse de sardines (sardiniensis) reconnaissable à ses "poumpils" oranges.
Jeanphi
jeanphi_maurel a écrit :je suis d'accord avec Heteropteran pour Graphosoma italicum.
Je pense qu'il s'agit de la nouvelle sous-espèce mangeuse de sardines (sardiniensis) reconnaissable à ses "poumpils" oranges.
Jeanphi
Le marin saoul monte en cirrhose au mât avec en son dos: liquorice, bacs à rhum.
Il lance son filet, ça mord et la carpe au corps, hisse à bord le spécimen. Ivre, un accroc au sternum il délire, voit des créatures de rêves et bafouille: l'est-y psa Casta?
Oui, l'article est très intéressant. La génétique aide beaucoup à comprendre ce problème des pattes rouges et des pattes noires. Et si j'ai bien compris, en Sardaigne, les italicum ont les pattes rouges et en Sicile les lineatum ont les pattes noires, ce qui était presque impossible à deviner sans génétique (ou bien en faisant des élevages).
Jeanphi
P.S. pour heteropteran : ils ne mangent pas des sardines ; c'était un mauvais jeu de mot sur "sardiniensis" qui signifie qu'ils viennent de Sardaigne.
Voici ce que Paride Dioli a dit pour le cas:
"Per quanto riguarda il Graphosoma lineatum la scuola americana ritiene che si tratti addirittura di forme di colore di una specie sola. Per questo motivo, un paio d'anni fa proposi ad un' equipe di ricercatori italiani che si applicano con successo sulle analisi molecolari delle cimici (soprattutto quelle dannose o invasive) di occuparsi anche del "caso" Graphosoma lineatum, sotto il cui nome sin'ora ricadevano due sottospecie (lineatum e italicum). Iniziammo così un lavoro lungo e laborioso di raccolta di campioni (centinaia) messi in alcol 96° (non a secco) perché è il metodo di conservazione più affidabile. I nostri risultati, attualmente, sono ben lungi dal fornire risposte definitive e ci riserviamo - in particolare - di esaminare altro materiale sardo perché la situazione è tutt'altro che chiara. Contemporaneamente stiamo ri-considerando tutte le specie del genere Graphosoma dalle Canarie alla Cina e alla Corea, perché solo così potremo avere un quadro sufficientemente completo. Come ho scritto qualche mese fa allo stesso Roland Lupoli, il suo lavoro è di certo un importante contributo alla soluzione del problema, ma, per ora, resta una rispettabilissima ipotesi, ma pur sempre una ipotesi che, in Sardegna e in Sicilia, va verificata con più esemplari perché è qui il CUORE del problema, in relazione agli aspetti zoogeografici e paleontologici che coinvolgono il N-Africa. L'amico e collega Attilio Carapezza, ad esempio, mi parlava mesi fa di esemplari simili a quelli sardi, trovati da qualcuno nel grossetano (Maremma) e non escludo che possa trattarsi di una importazione accidentale fatta involontariamente dai pastori sardi che hanno colonizzato quella regione. Non è un segreto, ad esempio, che certe apiacee diffondano i loro semi spinosi con la complicità delle greggi: le uova di Graphosoma potrebbero trovarsi benissimo su tali semi, arrivati colle greggi o altro dalla Sardegna. Di ragionamento in ragionamento, mi sento in grado di affermare che è prematuro dare per assodata l'ipotesi di Lupoli, anche se supportata da analisi molecolari, in attesa della predisposizione di un quadro più completo ed esaustivo al quale ci stiamo applicando. " http://www.naturamediterraneo.com/forum ... _ID=124089
Il semble donc qu'il y ait plus de recherches sur ce sujet!